La nuova sospensione RockShox Flight Attendant: una rivoluzione nell'Enduro

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L'inizio di ottobre è stato il momento del lancio sul mercato della nuova sospensione elettronica integrata RockShox, denominata Flight Attendant. Con una giustificata attesa da parte del mondo dei biker e della stampa, abbiamo finalmente i riscontri su un prodotto che, seppure non sia il primo ad utilizzare l'elettronica, è senz'altro innovativo nella tecnologia e nel concetto. Se sarà sufficiente a rivoluzionare il mercato della MTB, solo il futuro ce lo potrà dire, ma sicuramente i modelli top di bici da Enduro equipaggiati con questa nuova tecnologia saranno più attrattivi.

Un concentrato di tecnologia

Il RockShox Flight Attendant è un sistema integrato di sospensione che, attraverso microsensori alloggiati nella forcella, nel movimento centrale e nell'ammortizzatore posteriore, è in grado in tempo reale di adattare i parametri delle sospensioni stesse al terreno che si sta percorrendo. Innanzitutto è wireless, il che riduce di molto le complicazioni dovute a manutenzione e rotture. Ma la grossa novità rispetto a prodotti esistenti è che il Flight Attendant si comporta in maniera “predittiva” piuttosto che “reattiva”. Questo possibile grazie ad algortitmi creati sulla base di migliaia di km percorsi in ogni condizione nella fase di ricerca e sviluppo, durata 7 anni: il sistema è in grado di decifrare e leggere il terreno in 5 millisecondi e regolare le sospensioni per la situazione che si presenterà. Ogni piccolo dosso, buca, corrugamento, salto, cambio di compattezza del terreno sarà previsto e l'ammortizzatore e sarà regolato in tempo reale. Ciò si traduce nella massima efficienza di performance, specialmente in salita. Quando il percorso spiana si avrà ovviamente un indurimento proporzionale delle sospensioni, mentre se il sensore rileverà la discesa, si avrà un settaggio più libero, sempre regolato però in funzione della superficie del terreno.

Ma come funziona il RockShox Flight Attendant? Il sistema è collegato ad una App dotata di un utile tutorial e istruzioni step-by-step. L'operazione iniziale è quella di calibrare il sistema in funzione del proprio peso: si può fare da fermo e una volta registrato non occorre più farlo. Da questo momento in poi il sistema è gestibile con i bottoni sulla forcella stessa: i tre settaggi possibili sono Open, Pedal and Lock andando dal più morbido al più duro. Come possiamo immaginare e come specificato nell'introduzione, il sistema “intelligente” previene o si adatta in tempo reale alle condizioni, per cui è capace di allentare se si dovesse incontrare una buca profonda in un tratto compatto di scorrimento, o viceversa. Inoltre ci sono tre modalità: l'Auto in cui il computer è libero di cambiare automaticamente i settaggi durante la marcia, il Manual in cui viene cambiato dal biker, e l'Override. Un'eccellente opzione aggiuntiva è quella di poter operare un fine-tuning al sistema: se di default il bias è 0, possiamo settarlo di +1 o +2 verso la posizione Open oppure -1 o -2 verso la Lock.

Per il momento la RockShox non ha pubblicato i prezzi del prodotto acquistabile come componente aftermarket. I costruttori che utilizzeranno questo sistema sono per ora Trek, Canyon, YT e Specialized e in media avranno un sovrapprezzo di circa 2000€ rispetto all'equivalente modello senza il Flight Attendant. Sono state privilegiati i modelli Enduro, nella convinzione che il nuovo sistema elettronico sarà più utile per i trail lunghi e variegati, dove è importante la massima performance in ogni condizione, sia in salita che in piano che in discesa. I modelli equipaggiati con questo sistema saranno la YT Jeffsy Uncaged 6, la YT Capra Uncaged 6, Canyon Neuron CF SLX LTD, la Canyon Spectral 29 CF LTD AXS, la Trek Slash 9.9 XX1 AXS Flight Attendant e infine la Specialized S-Works Enduro, quest'ultima equipaggiata con trasmissione SRAM AXS e sella AXS Reverb.

Vantaggi e svantaggi del nuovo sistema

Innanzitutto la performance che da tutte le prove pratiche risulta aumentata. Le bici dotate di RockShox Flight Attendant hanno un sistema di sospensioni che lavora perfettamente in ogni condizione, ma specialmente su terreni ondulati con brevi e impegnative salite. In secondo luogo la facilità di utilizzo e regolazione, con una gamma molto ampia. Richiede tempo e pratica trovare l'assetto giusto, ma crediamo che questo sia una opportunità piuttosto che un limite.

Passando ai punti critici, il primo è il prezzo, anche se ampiamente giustificabile dato la quantità di tecnologia e ricerca impiegata, e comunque destinato ad abbassarsi con il tempo. Il peso potrebbe essere un piccolo dato negativo, anche se circa 300g non incidono troppo su mezzi che sono abbastanza pesanti di natura. Può essere un po' fastidioso il buzz elettronico che contraddistingue il cambiamento di setting durante la marcia (in modalità Auto). Infine un minus è la quantità di batterie: ben tre che sono rispettivamente alloggiate nella forcella, nella scatola pedali e nell'ammortizzatore. Ciò richiede un tempo aggiuntivo nella ricarica di esse.

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Fabio Strufaldi

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