Nel trentunesimo anniversario del Bike Festival di Riva del Garda, il team organizzatore ha lanciato un’importante novità: il Future Summit, un evento pensato per esplorare i grandi temi dell’innovazione nel mondo della bicicletta. Il focus dell’edizione 2025? L’impatto dell’intelligenza artificiale (IA) sul ciclismo, sulla mobilità e sull’industria bike.
Tradizione e futuro: la visione degli ideatori
Ad aprire il Summit è stato Uli Stanciu, pioniere della mountain bike in Europa e fondatore del festival nel 1994. Con emozione ha ricordato la nascita dell’evento: “Abbiamo iniziato con l’idea di far provare alle persone le bici, farle vivere un’esperienza reale”. Dopo oltre trent’anni, il mix tra prove prodotto, gare, star della MTB e scenario del Garda Trentino continua a funzionare.
A fare eco a queste parole, l’intervento di Oskar Schwazer, AD di Garda Dolomiti S.p.A., che ha sottolineato come il Bike Festival sia diventato un evento internazionale, con migliaia di visitatori da tutta Europa. “Nel 1994 inauguravamo la stagione tedesca della MTB. Oggi guardiamo oltre, apriamo a nuovi contenuti e nuove prospettive”.
L’intelligenza artificiale entra nel ciclismo
Il cuore del Future Summit è stato dedicato a come l’IA sta cambiando il mondo dello sport. A guidare la parte più tecnica è stato Claudio Zick, consulente con esperienza in Amazon e in progetti di AI applicata al retail e allo sport.
Zick ha spiegato cos’è una rete neurale artificiale, come funziona l’apprendimento profondo (deep learning) e perché queste tecnologie stanno rivoluzionando il modo in cui analizziamo i dati nel ciclismo. “L’intelligenza artificiale permette di individuare correlazioni che sfuggono all’occhio umano. Può suggerire strategie di gara, ottimizzare gli allenamenti e migliorare la progettazione dei prodotti”.
Sport e IA: esempi concreti
Durante l’evento sono stati illustrati casi studio reali che dimostrano come l’AI sia già parte del presente:
- INEOS Grenadiers: utilizza IA per analizzare i dati degli atleti, prevedere scenari di gara e perfezionare le strategie.
- BMW Motorrad: impiega sistemi intelligenti per progettare mezzi più leggeri, sicuri e connessi, trasferendo know-how dal mondo automotive alle e-bike.
- Toyota: sviluppa soluzioni AI in ambito sportivo e industriale, dalle analisi predittive alla robotica per la preparazione atletica.
Contenuti digitali, test e community
Un momento interessante del Summit è stato l’intervento di Andrea Ziliani, content creator e tester MTB noto per il suo canale YouTube. Ziliani ha raccontato come la tecnologia stia cambiando anche il modo di comunicare e testare i prodotti: “Oggi i rider raccolgono dati, confrontano prestazioni e condividono tutto in tempo reale. I test non sono più solo sensazioni, ma misure oggettive, anche grazie a strumenti AI sempre più accessibili”.
Il suo punto di vista ha evidenziato la crescente professionalizzazione dei content creator, sempre più vicini al ruolo di tester tecnici al servizio dei brand e della community.
Dalla bicicletta alla vela: AI trasversale
Ha contribuito al dibattito anche Ciro Malacarne, R&D Specialist presso l’azienda innovativa ProM. Il suo intervento ha portato parallelismi tra il ciclismo e il mondo della vela, mostrando come IA, simulazione predittiva e sensoristica avanzata possano essere utilizzate per ottimizzare le performance in contesti molto diversi ma accomunati da dinamiche simili.
La sintesi: IA come alleato, non sostituto
Il messaggio finale del Summit è stato chiaro: l’intelligenza artificiale non sostituisce l’esperienza umana, ma può potenziare ogni fase del lavoro nella bike industry. Dalla progettazione alla preparazione atletica, dalla comunicazione al customer service, l’IA è uno strumento chiave per rendere il settore più efficiente, sicuro e reattivo.
Il Future Summit ha confermato che il Bike Festival non è solo un evento per appassionati, ma anche un punto di osservazione privilegiato sull’evoluzione della bici. La perfetta sintesi tra passato, presente e futuro.