La storia delle bici Olympia
Il 1893 a Milano è l'anno in cui Carlo Borghi fonda l'Olympia a Porta Romana, in Italia. All'inizio non si trattava solo di biciclette, ma anche di motociclette, seguite dalla passione e dall'energia che Borghi dedicava al ciclismo. Indossando le maglie dell'Olympia, bianche con la striscia nera, Enrico Mollo raggiunge il secondo posto al Giro d'Italia (1940) e Pietro Chiappini vinse la Milano-Torino (1941). Olympia Corsa è uno dei principali marchi italiani di biciclette e uno dei più antichi al mondo.
Il telaio Olympia
Fondato nel 1893, fin dalla sua nascita il marchio si è ritagliato un nome come marchio d'élite che ha continuato a investire in ricerca e sviluppo, spingendo i confini del design, della produzione e dell'estetica della bicicletta. Le bici da corsa Olympia sono rinomate in tutto il mondo per la loro tecnologia e per la tecnica con cui vengono prodotte. In particolare, apprezzato in tutto il mondo, è il telaio Olympia. Olympia è stata infatti la prima azienda a introdurre l'Hydroforming nella produzione di telai per biciclette, ed è stata una delle prime a introdurre la "tecnologia Nano Carbon" per aumentare le prestazioni strutturali dei propri telai.
Eccellenza e performance che si tramandano tra produttori
Nel 1959 l'azienda fu acquistata da due produttori di biciclette, i fratelli Antonio e Pasquale Fontana, per completare i loro altri marchi meno performanti. Tra questi, Winter, Willes e San Remo. Ciò offriva loro l'opportunità di competere con le bici Olympia e bici Olympia da corsa, le migliori biciclette sul mercato. Il costruttore del telaio, Augusto Daniele, ha costruito il loro modello Competizione, equipaggiato con i migliori componenti Campagnolo. Il telaio Olympia presentava un'accurata limatura delle alette, un'eccellente lavorazione a torcia, una geometria corta e verticale, e una varietà di tagli del movimento centrale. Visivamente, era conosciuto per i lunghi tappi di tenuta della sella concavi e cromati. I tre modelli di punta (Comp, Special Piuma & Sprint Junior) avevano un'insolita e fragile finitura perlata. A differenza delle finiture moderne, utilizzava l'estratto naturale di perla, come si trova nello smalto per unghie, al posto dei fiocchi di metallo o di mica. Le biciclette da corsa Olympia erano di un bianco antico fino ai primi anni '70, poi sotto la perla sono stati usati altri colori di base (giallo, rame, blu e forse altri)". La bicicletta fu un successo immediato, e negli anni '70 la fabbrica di Olympia produceva circa 20.000 biciclette all'anno. Più recentemente, l'Olympia è stata rilevata da Vittorio e Paolo, figli di Antonio e Pasquale. Hanno tenuto il passo con i tempi e ora producono biciclette CF altamente competitive, oltre ad equipaggiare e sponsorizzare squadre da corsa su strada e mountain bike". Oggi Olympia opera dalla modernissima sede di Piove di Sacco (Veneto). Con diverse strutture all'avanguardia che impiegano una forza lavoro qualificata di ingegneri, progettisti e appassionati di biciclette producono sia bdc Olympia che mtb.
Valori aziendali
Pochisimi produttori di biciclette possono vantare di essere in giro da 125 anni. Al centro del successo delle bici Olympia c'è il continuo interesse ad investire in tecnologie avanzate di telai e soluzioni sempre innovative e geniali da offrire al pubblico. Al marchio si affiancano i prestigiosi marchi Frera e Scapin. Olympia dà valore al passato guardando al futuro. La ampia gamma di biciclette Olympia offre il meglio delle soluzioni tecnologiche oggi disponibili, con l'inconfondibile design Olympia. Olympia bici da corsa presenta un ampio ventaglio di prezzi per le prestazioni più diverse e con sempre maggiore integrazione. I prezzi delle bici da corsa Olympia variano, dal missile da strada boost alle più svariate esigenze di ogni ciclista.